Ieri abbiamo parlato di opzioni binarie, cercando di comprendere cosa siano, e quali siano le differenze tra opzioni call e opzioni put. Ebbene, riprendiamo anche oggi a parlare di opzioni binarie, approfondendo con un esempio pratico come “funzioni” l’opzione call.
Iniziamo tuttavia con il ricordare che l’opzione call è uno strumento derivato che permette all’acquirente di poter acquisire il diritto (ma, attenzione, non l’obbligo!) di acquistare un titolo (il sottostante) a un prezzo d’esercizio predeterminato (lo strike price) in cambio di un corrispettivo (il premio).
Cerchiamo ora di comprendere con un esempio quale sia la convenienza ad esercitare o meno l’opzione, immaginando di avere pagato 0,10 euro l’opportunità di acquistare, tra 30 giorni, un’azione che oggi è valutata 2 euro, a 2,40 euro. È chiaro che dietro la nostra operazione di acquisto dell’opzione vi è il convincimento che l’azione sottostante si apprezzerà nel corso di queste due settimane, in misura piuttosto considerevole.
Ora, arrivato al 30° giorno dall’acquisto dell’opzione, arriverà il momento della verità: esercitare l’opzione o no? In primo luogo, dobbiamo sperare che il prezzo dell’azione sia cresciuto dai 2 euro originari, e sia almeno superiore al valore d’esercizio, lo strike price. Se infatti l’azione che abbiamo il diritto di acquistare a 2,40 euro è quotata a 2,20 euro, non avremo alcuna convenienza ad esercitare l’opzione: converrà invece non esercitare il diritto, sopportare la perdita di 0,10 euro, e procedere all’acquisto dell’azione sul mercato, a 2,20 euro.
Se invece l’azione si è nel frattempo apprezzata ed è arrivata a “valere” 2,40 euro, saremo in condizioni di sostanziale parità tra il prezzo di mercato e lo strike price. La nostra scommessa sarà comunque persa, visto e considerato che avremo comunque sopportato (ahinoi, per nulla!) il costo dell’opzione.
Affinchè dall’operazione vi sia una convenienza finanziaria bisogna dunque sperare che il prezzo dell’azione sul mercato sia maggiore della sommatoria tra lo strike price e il costo dell’opzione. Nel nostro esempio, affinchè vi sia una concreta convenienza il valore di mercato dell’azione avrebbe dovuto essere superiore a 2,50 euro.
Si tenga infine conto che nell’esempio sopra formulato abbiamo utilizzato una opzione call “europea”, che permette di esercitare il diritto di acquisto del sottostante solamente a una certa data (ovvero, alla scadenza, o maturity). Vi è tuttavia anche la possibilità di poter usufruire della c.d. “americana” (che permette di esercitare l’opzione in qualsiasi momento tra la stipula del contratto e la scadenza) o altre forme tecniche.