Come investire nel dollaro nel 2015

dollaro usaL’attesa riunione del FOMC, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, ha avuto un effetto molto importante e immediato sui mercati valutari.

Il dollaro statunitense è infatti sceso contro tutte le principali valute di riferimento, e nel breve dovrebbe raggiungere livelli ancora più bassi.

Ma come investire nel dollaro nel corso del 2015?

Qualche utile indicazione per chi vuole investire nel dollaro

Partiamo da quanto recentemente accaduto. All’interno del comunicato FOMC è stato rimosso il riferimento alla c.d. “pazienza”, e la guidance è stata contemporaneamente modificata in funzione solo degli sviluppi macro.

Le revisioni apportate allo scenario macroeconomico rendono inoltre meno probabile un primo rialzo dei tassi di interesse a giugno, a meno che non vi sia un miglioramento superiore alle attese del quadro fondamentale tra il mese di aprile e quello di maggio.

Ad ogni modo, si tratterebbe solo di un mero rinvio. Qualora la svolta non dovesse arrivare nel mese di giugno, arriverà comunque a uno dei due meeting successivi: quello di luglio o, al più tardi, quello di settembre.

Per quanto concerne i dati macro, l’inflazione è stata rivista al ribasso, ma solamente per quest’anno. È infatti rimasta sostanzialmente invariata quella dell’anno prossimo (in ampia risalita) mentre è stata rivista al rialzo quella del 2017. La crescita è stata rivista al ribasso per l’intero triennio, sebbene rimanga piuttosto solida (circa il 2,5% sia nel 2015 che nel 2016).

Con la revisione dello scenario macro, la Federal Reserve ha inoltre generalmente rivisto al ribasso le proprie preferenze sui tempi e sulle entità del rialzi. Come risposta, il mercato ha reagito immediatamente con una discesa netta dei tassi attesi e dei rendimenti.

Tutto ciò ha influenzato il dollaro in ribassamento: un ritracciamento comunque pienamente coerente rispetto all’esito del FOMC, e che ha un ruolo riequilibrante, rappresentando un aggiustamento addirittura utile. Grazie a ciò la Fed nei prossimi mesi non dovrà infatti preoccuparsi eccessivamente della valuta e potrà quindi iniziare quanto prima un processo di normalizzazione della politica monetaria, non appena soddisfatte le altre condizioni necessarie.

Dunque, la scelta dell’autorità monetaria statunitense di adottare un approccio cauto sembra essere coerente con l’evoluzione dei fondamentali domestici e globali recenti, e può essere anche finalizzata a evitare una reazione sovra dimensionata dei mercati, o una esagerata salita dei tassi attesi / rendimenti e delle quotazioni dello stesso dollaro USA.

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