Le polizze rivalutabili sono contratti di assicurazione vita contraddistinti da una rivalutazione annuale del capitale assicurato o della rendita.
Mediante il riconoscimento – al contraente della polizza – di una parte degli utili finanziari che vengono generati attraverso le gestioni separate (in altri termini, gestioni specifiche finanziarie, separate rispetto all’ammontare complessivo delle gestioni dell’attività della compagnia assicurativa).
Come analizzare una polizza rivalutabile
I contratti delle polizze rivalutabili sono relativamente complessi e meritano un attento occhio di approfondimento.
In primo luogo, val la pena affrontare con calma e perizia l’analisi dei premi (cioè, dei versamenti annui o periodici effettuati), che possono distinguersi in costanti (capitale e rendita cresceranno solamente in funzione dei rendimenti conseguiti dalla gestione separata, come indicato nel contratto di assicurazione) o rivalutabili (capitale o rendita cresceranno di anno in anno anche in funzione del tasso di rivalutazione del premio, indicato in polizza).
In aggiunta, è bene cercare di analizzare tutti i costi e i benefici del programma. In particolar modo, è bene condividere con la compagnia assicurativa l’ammontare del tasso tecnico, ovvero il tasso di interesse fisso che viene riconosciuto dall’impresa (una sorta di rendimento anticipato che viene retrocesso al contraente al momento del pagamento del premio).
Di grande importanza è naturalmente il tasso di interesse garantito, ovvero il rendimento minimo che viene garantito al contraente, indipendentemente dall’andamento della gestione separata, e che terrà conto sia del tasso tecnico che di altri eventuali elementi di osservazione.
Nella lettura del contratto di polizza vita bisognerà altresì osservare l’aliquota di retrocessione, stabilita come la percentuale del rendimento realizzato dalla gestione separata in cui sono investiti i premi, e che l’impresa riconosce al contraente.
Si tenga conto come le rivalutazioni del capitale o della rendita, che l’impresa riconosce annualmente al contraente, sono determinate secondo quanto previsto dalle condizioni di polizza, e che dalla percentuale di rivalutazione verrà detratto il tasso di interesse garantito che viene già riconosciuto al contraente (e del quale abbiamo parlato poche righe fa): pertanto, il capitale verrà ulteriormente rivalutato solamente se la stessa misura risulta essere superiore al tasso di interesse garantito.
Ancora, val la pena soffermarsi con cautela e attenzione sull’eventuale meccanismo di consolidamento delle prestazioni: un particolare meccanismo che prevede che gli interessi realizzati annualmente dalla gestione separata vengano retrocessi al contraente e da questi definitivamente acquisiti (e anche nell’ipotesi in cui la gestione finanziaria separata abbia un risultato negativo negli anni a seguire).